Ci si perde come foglie
staccate: in un niente.
Una distrazione del vento
che fra gli alberi incede,
cedendo il suo tempo
in vortici: come lancette
nell’aria ruotano confuse
le foglie, senza più radici.
Giri continui ad inseguire
vuoti colmi di sussurri:
freddi lamenti perduti,
seppur liberi, segnano
l’inizio di inverni
lunghi e rigidi.
Perdersi è sentirsi nudi,
provando vergogna
per la propria
solitudine piena.

L’ha ripubblicato su Evaporata.
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Seppur questa poesia abbia un lato malinconico è davvero stupenda, 👍👍👍. Complimenti, 👏👏.
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Grazie Eleonora 🌸
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☺️❤️
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Molto bella,😊 si sposa perfettamente con il periodo 😊
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Eh sì… grazie 🍂 diciamo che era una poesia vecchia ma ripresa e aggiustata
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Beh, anche se anzianotta è sempre attuale 😊 poi oggi vanno di moda i remake remastered ecc 😁
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ahaha… ecco, hai detto proprio bene
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